lunedì 23 febbraio 2009
sabato 21 febbraio 2009
giovedì 6 novembre 2008
INTRODUZIONE
Avete mai pasticciato con le tempere?
Avete notato che la lampadina classica produce una luce diversa dalle fluorescenti?
Questo blog vi permetterà di riordinare le idee.
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Introduzione
12 LABORATORIO: BENESSERE PSICOFISICO NEGLI EDIFICI. COLORANE UNO. - INTERVISTE
In base a quanto detto in precedenza si può tentare una applicazione nella vita quotidiana.
Quali tinte sono adatte a creare situazioni psicofisicamente accoglienti per arredi ed ambienti all'interno di un edificio? Sceglierne uno e proporre la propria soluzione.
Di seguito qualche esempio presi da un ospedale ed un centro di accoglienza per bambini.
Le persone che incontri tutti i giorni che idee hanno rispetto al colore ed alla luce?
Intervistane qualcuna.
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Quali tinte sono adatte a creare situazioni psicofisicamente accoglienti per arredi ed ambienti all'interno di un edificio? Sceglierne uno e proporre la propria soluzione.
Di seguito qualche esempio presi da un ospedale ed un centro di accoglienza per bambini.
Le persone che incontri tutti i giorni che idee hanno rispetto al colore ed alla luce?
Intervistane qualcuna.
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Psicologia del colore,
Significati dei colori
11 INGANNI DELL’OCCHIO
Il nostro modo di vedere è, come già detto, legato alle situazioni di vita in cui ci troviamo ed alla fisiologia dell'occhio.
Per questo ci sono delle immagini in cui l'occhio viene "ingannato" e decodifica l'immagine in un modo diverso dalla realtà.
Nel caso in cui ci sia una prolungata e costante esposizione ad una immagine i recettori dell'occhio si sovraimpressionano (come una pellicola fotografica); al termine dello stimolo visivo non riescono a tornare immediatamente nel loro stato di riposo e quindi non sono pronti per decodificare nuovi stimoli luminosi.
Per questo l'immagine continua ad essere inviata al cervello anche quando si smette di guardarla ed in caso di passaggio alla visione di una superficie bianca siamo in grado di vedere su di essa la stessa figura con i colori complementari (si ottiene una specie di sintesi sottrattiva poiché dal bianco vengono sottratti i colori dell'immagine che ha affaticato l'occhio ed il cervello, di conseguenza ci mostra i colori restanti, appunto i complementari).
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Per questo ci sono delle immagini in cui l'occhio viene "ingannato" e decodifica l'immagine in un modo diverso dalla realtà.
Nel caso in cui ci sia una prolungata e costante esposizione ad una immagine i recettori dell'occhio si sovraimpressionano (come una pellicola fotografica); al termine dello stimolo visivo non riescono a tornare immediatamente nel loro stato di riposo e quindi non sono pronti per decodificare nuovi stimoli luminosi.
Per questo l'immagine continua ad essere inviata al cervello anche quando si smette di guardarla ed in caso di passaggio alla visione di una superficie bianca siamo in grado di vedere su di essa la stessa figura con i colori complementari (si ottiene una specie di sintesi sottrattiva poiché dal bianco vengono sottratti i colori dell'immagine che ha affaticato l'occhio ed il cervello, di conseguenza ci mostra i colori restanti, appunto i complementari).
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Inganni dell'occhio
10 PSICOLOGIA DEL COLORE
Spesso si sente dire "che bel colore caldo..." oppure "questo oggetto ha un colore troppo freddo".
Queste affermazioni sono legate al nostro modo di percepire i colori ed associarli alle manifestazioni naturali.
I rossi, i gialli e gli arancio sono luminosi e si associano alla luce del sole ed al suo calore, mentre i blu, i violetti e i verdi evocano la neve, il ghiaccio, il mare, il cielo.
I colori si influenzano tra di loro e può succedere che la predominanza di colori freddi faccia passare in secondo piano la presenza di colori caldi e viceversa.
Questo effetto è detto dei colori adiacenti.
Un colore può sembrare più caldo o più freddo a seconda del contesto in cui è collocato. Ad esempio il violetto è un colore intermedio ottenuto dalla combinazione di blu (freddo) e rosso (caldo): accanto a un colore caldo come il rosso sembra freddo, mentre vicino a un colore freddo come il blu, appare caldo.
A seconda di quanto caldi o freddi siano i colori sipossono ottenere diversi effetti visivi di ampliamento o compressione di uno spazio e questo perché si subisce un effetto inconscio a livello psicofisico.
Di seguito una lista di schede che spiegano brevemente l'effetto creato da vari colori.
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Queste affermazioni sono legate al nostro modo di percepire i colori ed associarli alle manifestazioni naturali.
I rossi, i gialli e gli arancio sono luminosi e si associano alla luce del sole ed al suo calore, mentre i blu, i violetti e i verdi evocano la neve, il ghiaccio, il mare, il cielo.
I colori si influenzano tra di loro e può succedere che la predominanza di colori freddi faccia passare in secondo piano la presenza di colori caldi e viceversa.
Questo effetto è detto dei colori adiacenti.
Un colore può sembrare più caldo o più freddo a seconda del contesto in cui è collocato. Ad esempio il violetto è un colore intermedio ottenuto dalla combinazione di blu (freddo) e rosso (caldo): accanto a un colore caldo come il rosso sembra freddo, mentre vicino a un colore freddo come il blu, appare caldo.
A seconda di quanto caldi o freddi siano i colori sipossono ottenere diversi effetti visivi di ampliamento o compressione di uno spazio e questo perché si subisce un effetto inconscio a livello psicofisico.
Di seguito una lista di schede che spiegano brevemente l'effetto creato da vari colori.
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09 SIGNIFICATI DEI COLORI NELLA STORIA
Nella storia dell'uomo il colore ha sempre avuto dei significati simbolici molto importanti.
Ecco una sintesi dei principali.
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Ecco una sintesi dei principali.
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Significati dei colori
08 LABORATORIO: MESCOLANZA LUCI ED OGGETTI COLORATI
Usando delle luci con filtri colorati si possono illuminare oggetti di diverso colore.
Prova a sfruttare le regole del metamerismo e della sintesi dei colori illuminando oggetti con colori tra loro complementari con luci colorate e verifica che usando luci anch'esse complementari è possibile far apparire i due oggetti come se fossero dello stesso colore.
In alternativa provare ad ottenere un determinato colore mescolando coppie o gruppi diversi di colori.
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Prova a sfruttare le regole del metamerismo e della sintesi dei colori illuminando oggetti con colori tra loro complementari con luci colorate e verifica che usando luci anch'esse complementari è possibile far apparire i due oggetti come se fossero dello stesso colore.
In alternativa provare ad ottenere un determinato colore mescolando coppie o gruppi diversi di colori.
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Metamerismo
06 TEMPERATURA DI COLORE
È il “colore del bianco”.
È la temperatura di un corpo nero che emette radiazione di cromaticità più vicina a quella della radiazione considerata.
• Utile in fotografia, video, editoria etc.
• Coincidenza tra la cromaticità di una sorgente
luminosa e quella di un ideale corpo nero a una determinata temperatura;
• Utile per la calibrazione dei dispositivi rispetto a
una certa emissione del corpo nero;
• È la temperatura (in gradi kelvin) a cui occorre
riscaldare un corpo nero perché la sua emissione corrisponda a quella della sorgente;
Esempi
1700 K Fiamma fiammifero;
1850 K Fiamma candela;
2800 – 3300 K Lampada tungsteno;
3400 K Lampada alogena;
4100 K Luce luna;
5000 K Luce diurna orizzonte;
5500–6000 K Luce diurna tipica;
6500 K Luce diurna forte, pellicole calibrate cinema;
9300 K Schermo CRT.
Diversi illuminanti
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È la temperatura di un corpo nero che emette radiazione di cromaticità più vicina a quella della radiazione considerata.
• Utile in fotografia, video, editoria etc.
• Coincidenza tra la cromaticità di una sorgente
luminosa e quella di un ideale corpo nero a una determinata temperatura;
• Utile per la calibrazione dei dispositivi rispetto a
una certa emissione del corpo nero;
• È la temperatura (in gradi kelvin) a cui occorre
riscaldare un corpo nero perché la sua emissione corrisponda a quella della sorgente;
Esempi
1700 K Fiamma fiammifero;
1850 K Fiamma candela;
2800 – 3300 K Lampada tungsteno;
3400 K Lampada alogena;
4100 K Luce luna;
5000 K Luce diurna orizzonte;
5500–6000 K Luce diurna tipica;
6500 K Luce diurna forte, pellicole calibrate cinema;
9300 K Schermo CRT.
Diversi illuminanti
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Temperatura di colore
05 SORGENTI LUMINOSE
Oltre al sole le principali fonti luminose sono le lampade.
Principalmente esistono due tipi di lampada: quelle ad incandescenza e quelle a scarica.
Le prime sono le tradizionali lampadine con il filamento che, attraversato dalla corrente elettrica, diventa incandescente ed emette luce tendente al rosso.
Questo tipo di luce viene detta calda.
Le altre invece sono come un fulmine. Viene generata all'interno del tubo di vetro della lampada una scarica che produce radiazioni ultraviolette (invisibili) che reagiscono con una speciale "vernice" fosforescente che trasforma le radiazioni ultraviolette in radiazioni nello spettro visibile tendenti al blu.
Questo tipo di luce viene detta fredda.
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Principalmente esistono due tipi di lampada: quelle ad incandescenza e quelle a scarica.
Le prime sono le tradizionali lampadine con il filamento che, attraversato dalla corrente elettrica, diventa incandescente ed emette luce tendente al rosso.
Questo tipo di luce viene detta calda.
Le altre invece sono come un fulmine. Viene generata all'interno del tubo di vetro della lampada una scarica che produce radiazioni ultraviolette (invisibili) che reagiscono con una speciale "vernice" fosforescente che trasforma le radiazioni ultraviolette in radiazioni nello spettro visibile tendenti al blu.
Questo tipo di luce viene detta fredda.
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Sorgenti luminose
04 LABORATORIO: ESERCITAZIONI PRATICHE SULLA SINTESI DI COLORI E LUCI COLORATE
Utilizzando delle tempere fare delle prove di sintesi sottrattiva provando anche a seguire gli schemi seguenti.
Utilizzando dei faretti ai quali sovrapporre dei filtri colorati eseguire prove di sintesi additiva e cercare di ottenere i colori secondari e la luce bianca.
Diseguito trovate un video realizzato durante una esercitazione pratica con gli acquarelli.
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Utilizzando dei faretti ai quali sovrapporre dei filtri colorati eseguire prove di sintesi additiva e cercare di ottenere i colori secondari e la luce bianca.
Diseguito trovate un video realizzato durante una esercitazione pratica con gli acquarelli.
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Sintesi additiva,
Sintesi dei colori,
Sintesi sottrattiva
03 COMPORTAMENTO DELLA LUCE
La luce non si vede.
Noi possiamo vedere solo le sorgenti luminose.
Il mondo in cui viviamo è visibile solo perché la materia riflette la luce trasformandosi in una fonte indiretta di emissione luminosa.
Se la materia assorbisse tutta la luce il mondo sarebbe nero e dunque non visibile; se la materia fosse trasparente alla luce non vedremmo nulla eccetto il sole e le stelle.
Riflessione speculare:
Ogni giorno ci guardiamo allo specchio (non sempre volentieri). Quello è il più immediato esempio di riflessione speculare.
La riflessione speculare è data da superfici lisce che non assorbono la luce o ne assorbono solo una parte.
Ci si può specchiare anche sulla superficie metallica di un'automobile; se l'auto risulta rossa vuol dire che la vernice riflette in maniera non speculare le lunghezze d'onda del rosso ma riflette specularmente le altre permettendoci di vedere il nostro volto riflesso.
Diffusione: Tutte le superfici in cui non è possibile specchiarsi sono diffondenti.
L'intonaco bianco di una casa diffonde tutte le lunghezze d'onda mentre nel caso di una superficie colorata vuol dire che parte della luce viene assorbita mentre il colore che vediamo è la parte che viene diffusa.
Rifrazione:
La rifrazione avviene quando un'onda luminosa passa da un mezzo trasparente ad un altro . Sul bordo dei due mezzi, la velocità dell'onda e la direzione cambiano.
Un esempio si ha osservando all'interno di un bicchiere pieno d'acqua contenente un oggetto dritto, come una penna, parzialmente immerso e inclinato; l'oggetto appare piegato dalla superficie dell'acqua.
Ogni mezzo può essere trasparente solo per alcune lunghezze d'onda ma non per altre come i filtri colorati.
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Noi possiamo vedere solo le sorgenti luminose.
Il mondo in cui viviamo è visibile solo perché la materia riflette la luce trasformandosi in una fonte indiretta di emissione luminosa.
Se la materia assorbisse tutta la luce il mondo sarebbe nero e dunque non visibile; se la materia fosse trasparente alla luce non vedremmo nulla eccetto il sole e le stelle.
Riflessione speculare:
Ogni giorno ci guardiamo allo specchio (non sempre volentieri). Quello è il più immediato esempio di riflessione speculare.
La riflessione speculare è data da superfici lisce che non assorbono la luce o ne assorbono solo una parte.
Ci si può specchiare anche sulla superficie metallica di un'automobile; se l'auto risulta rossa vuol dire che la vernice riflette in maniera non speculare le lunghezze d'onda del rosso ma riflette specularmente le altre permettendoci di vedere il nostro volto riflesso.
Diffusione: Tutte le superfici in cui non è possibile specchiarsi sono diffondenti.
L'intonaco bianco di una casa diffonde tutte le lunghezze d'onda mentre nel caso di una superficie colorata vuol dire che parte della luce viene assorbita mentre il colore che vediamo è la parte che viene diffusa.
Rifrazione:
La rifrazione avviene quando un'onda luminosa passa da un mezzo trasparente ad un altro . Sul bordo dei due mezzi, la velocità dell'onda e la direzione cambiano.
Un esempio si ha osservando all'interno di un bicchiere pieno d'acqua contenente un oggetto dritto, come una penna, parzialmente immerso e inclinato; l'oggetto appare piegato dalla superficie dell'acqua.
Ogni mezzo può essere trasparente solo per alcune lunghezze d'onda ma non per altre come i filtri colorati.
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Comportamento della luce,
Luce
02 TRICROMATICITÀ
Lo strumento di visione è l'occhio che percepisce i colori primari dalla cui mescolanza si ottengono tutti i colori visibili.
L'occhio non è sensibile allo stesso modo ai vari colori. La maggior sensibilità è per il rosso, di poco inferiore è quella per il verde mentre solo un 10% circa dell'intera sensibilità è riservata al blu. Per questo il giallo (somma di verde e rosso) è il colore che ci sembra più luminoso mentre il blu non raggiunge mai una luminosità paragonabile e ci sembra sempre più cupo.
I colori primari sono il rosso, il verde ed il blu (la sigla inglese RGB).
A questi si contrappongono i secondari o complementari giallo, ciano e magenta (la sigla inglese CYM).
Sintesi additiva: i colori primari, detti anche additivi, combinati assieme in uguali proporzioni danno come risultato la luce bianca.
Sintesi sottrattiva: i colori secondari, detti anche sottrattivi, sono quelli usati nella stampa. Nella carta gli inchiostri riflettono la luce anziché emetterla, trattenendo dalla luce incidente i colori in modo selettivo e operando una sorta di sottrazione dalla luce bianca.
Il massimo esempio della sintesi dei colori è stato applicato dagli artisti puntinisti.
Ecco un esempio di Paul Signac: "Vista di St. Tropez".
Guardando l'immagine da lontano si distingue il paesaggio ma quando ci si avvicina si nota che non è dipinto con pennellate di colore ma da singoli punti.
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L'occhio non è sensibile allo stesso modo ai vari colori. La maggior sensibilità è per il rosso, di poco inferiore è quella per il verde mentre solo un 10% circa dell'intera sensibilità è riservata al blu. Per questo il giallo (somma di verde e rosso) è il colore che ci sembra più luminoso mentre il blu non raggiunge mai una luminosità paragonabile e ci sembra sempre più cupo.
I colori primari sono il rosso, il verde ed il blu (la sigla inglese RGB).
A questi si contrappongono i secondari o complementari giallo, ciano e magenta (la sigla inglese CYM).
Sintesi additiva: i colori primari, detti anche additivi, combinati assieme in uguali proporzioni danno come risultato la luce bianca.
Sintesi sottrattiva: i colori secondari, detti anche sottrattivi, sono quelli usati nella stampa. Nella carta gli inchiostri riflettono la luce anziché emetterla, trattenendo dalla luce incidente i colori in modo selettivo e operando una sorta di sottrazione dalla luce bianca.
Il massimo esempio della sintesi dei colori è stato applicato dagli artisti puntinisti.
Ecco un esempio di Paul Signac: "Vista di St. Tropez".
Guardando l'immagine da lontano si distingue il paesaggio ma quando ci si avvicina si nota che non è dipinto con pennellate di colore ma da singoli punti.
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